Uno dei più grandi misteri che lo studio Khara si porterà nella tomba è cosa diamine sia successo nel salto temporale di 14 anni che separa Evangelion 2.0 da Evangelion Q. Ci sono molte teorie al riguardo (chissà che un giorno non ci decidiamo a raccoglierle) e quasi niente di certo, ma un punto sul quale ci viene fornito almeno qualche indizio è ciò che riguarda lo stato del quartier generale (e l’organizzazione interna) della Nerv.
Tutto il Rebuild è caratterizzato — ossessivamente — dal tema della ripetizione e della ciclicità, in un gioco di rimandi continui tra serie originale e film e tra i film stessi fra di loro. Per questo non stupisce vedere cose come la scena in cui Shinji si risveglia in un letto d’ospedale (the original “soffitti sconosciuti”), già utilizzata più volte nella serie, ripresa specularmente in 1.0, 2.0 e Q, ma quello a cui assistiamo nel terzo capitolo cinematografico è l’unico caso in cui l’atto di utilizzare inquadrature identiche dai film precedenti ha un preciso valore anche narrativo.
Lo scopo è evidente: comunicare il senso del tempo che è passato, aumentando lo spaesamento di Shinji e con lui di noi spettatori, attraverso l’utilizzo di una serie di location a cui ci eravamo “abituati” (complice il fatto di aver rivisto gli stessi film trecento volte) che ci vengono però mostrate ora in rovina: a causa dell’incuria, dei danni causati dal (Near) Third Impact e forse anche da qualcos’altro.
L’ipotesi più probabile è che nei 14 anni intercorsi tra un film e l’altro lo scisma che ha portato alla nascita della Wille e al “rebranding” della Nerv si sia tradotto in un vero e proprio conflitto armato, combattuto sul suolo del Geofront. Ne sarebbero la prova la quantità di mezzi militari, ormai abbandonati, disseminati attorno e all’interno del quartier generale, oltre che i segni di quello che ha tutta l’aria di essere un bombardamento o un attacco missilistico.
È difficile datare o anche solo dare un ordine ai danni riportati dalla base della Nerv, dal momento che oltre agli effetti del Third Impact [vedere Mappa del mondo di Q] ci sono quelli dell’attacco del decimo Angelo, che durante la sua invasione del Geofront sventra la piramide per piombare in scioltezza sul ponte di comando. Tuttavia, la quantità di crateri su tutta la superficie del Geofront, più che a dei colpi mirati (dell’Angelo) o un’esplosione singola che spazza via ogni cosa (il Third Impact), lascia pensare a una battaglia, a un attacco continuato.
È anche curioso notare come gli ambienti dove è visibile il logo vecchio appaiano devastati, mentre quelli in cui è presente il nuovo logo sono nuovi e puliti, segno che sono stati aggiunti successivamente.
Diverse zone della base che nei film precedenti avevamo visto pulite, brillanti e popolate dal personale, in Q risultano completamente abbandonate. Il quartier generale della Nerv sembra deserto, i suoi unici abitanti parrebbero essere Gendo, Fuyutsuki e “Rei”: tutto quello che era automatizzato, infatti, continua a funzionare, mentre tutto ciò che necessitava di manutenzione è stato lasciato a se stesso e ha subito l’usura del tempo.
C’è poi il dubbio su certi ambienti sospettosamente rossi, specialmente attorno alla gabbia dell’Eva-01: si tratta di ruggine o sono gli effetti di quella stessa colata di rosso che sembra aver ricoperto il resto del mondo dopo il Third Impact? Ma in questo caso, perché la cosa ha toccato solo alcune zone della base e non altre?
Il pezzo forte di questo tour è ovviamente il ponte di comando, anche questo severamente danneggiato da quello che sembra un attacco missilistico, cosa che tende a passare in secondo piano dato che c’è UNA GIGANTESCA TESTA DI REI circondata da una quantità di Eva decapitati (i Failures of Infinity), pietrificati nell’atto di cercare di toccarla, come una massa di fedeli adoranti.
È chiaro che qui ha avuto luogo sia una battaglia sia qualcosa di legato al Third Impact (ricordate come anche in EoE il ponte di comando era il primo luogo che Lilith andava a “visitare” una volta riunitasi con Rei, proprio mentre la base stata subendo l’invasione delle Nazioni Unite): la domanda è se le due cose siano collegate o se siano accadute in momenti diversi.
Spostandoci fuori dal quartier generale, vale la pena notare la brutta fine che ha fatto l’orticello di Kaji. Nulla di nuovo, l’avevamo visto vaporizzato già dopo il tentativo fallito dell’Eva-00 di far fuori il decimo Angelo con un missile N² in 2.0, ciò che ancora una volta è interessante è la scelta dell’inquadratura: Kaworu, che in questo film ricopre il ruolo di guida e bussola morale di Shinji, si trova esattamente dove si trovava un tempo Kaji, che nella serie e, in misura minore, nel film precedente ha avuto più o meno la stessa funzione.
A proposito di questo, i parallelismi con entrambi i film precedenti si sprecano specie quando si tratta di far salire Shinji sul dannato robot. Lo scenario che si apre nella seconda metà di Q è quantomai familiare: uno Shinji più spaesato che mai viene portato alla base della Nerv e, nel momento in cui incontra suo padre, tutto ciò che questo ha da dirgli è “sali sull’Eva”.
Come avevamo visto tempo fa, già nella serie originale l’intero episodio 19 era costruito sulla ripetizione di una serie di scene già viste negli episodi 1 e 2 con lo scopo di mostrare la maturazione di Shinji (cosa che è stata prontamente ripresa anche nei film del Rebuild), ma in questo caso Q aggiunge un nuovo tassello e una nuova chiave di lettura: tutto si ripete una terza volta, come se quella maturazione a cui avevamo assistito in 2.0 così come nell’episodio 19, non avesse portato a nulla, stressando ulteriormente l’idea di un loop che intrappola i personaggi, condannandoli e rifare sempre la stessa cosa, a ripetere sempre gli stessi errori. Fino a esaurimento scorte di Eva o di cloni di Rei Ayanami — quindi mai.
Axel Shut on 16 Agosto 2019 at 8:57 am said:
ribaltiamo la prospettiva: qual è il senso narrativo-estetico di fare un timeskip così lungo senza spiegare quello che è successo se non per vaghi cenni?
mettere chi guarda nella stessa posizione dello Shinji di Q?
Pepito Sbazzeguti on 16 Agosto 2019 at 6:59 pm said:
E infatti per tutto il film lo spettatore si immedesima in Shinji, come il protagonista resta all’oscuro di tutto, subisce gli eventi più che prenderne parte attivamente, anche quando crede di agire secondo libero arbitrio (grazie papà Gendo).
Quanti di noi vedendo il film sono rimasti smarriti dalle scene apocalittiche di Neo Tokyo-3, esasperati dal silenzio di chi sta intorno al protagonista, e soprattutto irritato non avrebbe preso a schiaffi tutti i membri della Wille nel loro muro di omertà?
Il problema è che Shinji nella sua indecisione fa si che anche noi guardandolo subiamo il suo stesso supplizio, come lui non ci è dato di sapere, per questo fantastichiamo su tonnellate di ipotesi, teorie e congetture che alla fine non verranno mai pienamente spiegate.
È da 25 anni che siamo nel circolo vizioso del complottismo senza uscirne così come Shinji è inconsapevole di essere in un loop interspaziotempo perpetuo. Da un certo punto di vista, noi siamo Shinji. 😮