Episodio 11 – Trigger / Quarto ragazzo

Viene scelto un nuovo pilota, il Fourth Children, ma nessuno lo dice a Shinji, cosa che innescherà la sua corsa verso un nuovo clamoroso trauma. Rapporti tra i personaggi si spezzano e unità Eva scompaiono, in questa coppia di episodi che cambiano completamente le carte in tavola. Eccoci all’analisi di “Il quarto soggetto qualificato” e “Selezione di vita“!

Come sempre il podcast è diviso in due blocchi: quello in cui analizziamo i due episodi in modo approfondito ma senza spoiler, e quello in cui l’analisi prosegue con riferimenti espliciti a eventi futuri e alla piega che prenderà la serie. L’inizio del secondo blocco (che ormai è sempre più breve!) è a 1:22:34 ed è indicato dal canto delle cicale, non correte il rischio di sbagliare! Chiunque non voglia farsi spoiler può tranquillamente seguirci fino a quel punto e poi interrompere l’ascolto senza perdersi niente.

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Categorie Podcast

Dummy System

«To be dominated by me is not as bad for humankind as to be dominated by others of your species.»

19 commenti

  • Lilith Asuka Nagisa on 7 Settembre 2019 at 5:21 pm said:

    Reply

    RahXephon non ha personaggi coi capelli azzurri, e neanche rossi. o_O E non è un clone di Eva, ma neanche un po’… Anzi per alcuni versi è anche migliore. C’è solo qualche vaga somiglianza, probabilmente voluta dato che Anno e Yutaka Izubuchi sono amici. E’ una serie che va vista, perchè merita davvero. Non date retta alle dicerie.

    • [Edit] Oddio, ma ora che lo dici è vero, io (Eleonora) mi sono confusa con un altro anime, lì per lì… ma guardando le immagini, anche in RahXephon ci sono una tipa coi capelli rossicci e una blu scuro… :’D La trama invece, sulla carta, è praticamente quella di Evangelion… ma tutto sta nello sviluppo, alla fine. Grazie per avermelo fatto notare, comunque, nella mia testa era proprio sovrapposto con un altro anime misterioso di cui non scoprirò mai l’identità…

      • Lilith Asuka Nagisa on 8 Settembre 2019 at 7:33 pm said:

        Reply

        Prego. ^^ RahXephon ha una trama diversa comunque, dai significati completamente diversi e con personaggi differenti da Shinji e compagnia, e le differenze si vedono già dal primo episodio. L’unico mecha anime somigliante ad Evangelion con una protagonista dai capelli rossi lunghi che mi viene in mente è Brain Powerd, ma se c’è una tipa coi capelli blu non me la ricordo. L’unica cosa che Brain Powerd ha copiato Evangelion è la connessione neurale mecha-pilota (e neanche completamente, dato che al contrario degli Eva i mecha in BP sono esseri senzienti), e un po’ il rapporto problematico che il protagonista maschile ha con la sua famiglia, per il resto non c’entra proprio niente. Poi c’è Nadesico che a volte copia Eva abbastanza spudoratamente, però anche quella è una serie tutta diversa. In realtà “cloni” di Evangelion non ne esistono, è solo che negli anni successivi il genere mecha ha preso tantissimo spunto dalla serie, dando vita spesso a risultati interessanti. Non conviene dare retta alle dicerie di questo tipo… A presto!

        • vabbè che cloni spudorati di evangelion non esistano è chiaro (a parte aquarion), ma prendi certi titoli, leggi le premesse ed è inevitabile chiedersi “questa dove l’ho già sentita”.
          rahxephon parla di un adolescente con un rapporto difficile con un genitore che nell’anno 2015 si trova a pilotare un mecha dal nome biblico combattendo degli alieni col sangue blu (blood type: blue anyone???). also c’è una ragazza col vestito giallo. se poi guardi la serie è evidente che si tratta di due prodotti diversissimi, ma è inevitabile che ti salti la mosca al naso, dai XD

          • Lilith Asuka Nagisa on 9 Settembre 2019 at 6:39 pm said:

            Guarda, io penso che nemmeno Aquarion sia un clone, solo che ha preso spunto più degli altri e meno bene. XD Comunque in Rahxephon non è che Ayato abbia un rapporto così tanto conflittuale con la madre. Lei gli ha nascosto la verità per diciassette anni è vero, ma di fatto lui per tutto quel tempo ha vissuto come un ragazzo normale di Tokyo figlio di madre vedova, tra casa, scuola e amicizie. Non c’è paragone con Shinji, nè con il il rapporto con Gendo (che definire conflittuale è un complimento XD). Reika/Ixtli ha il vestito giallo e i capelli lunghi (e nell’ahimè incompleta versione italiana è perfino doppiata da Ilaria Latini), ma non somiglia affatto ad Asuka nè fisicamente nè psicologicamente. Quon, che sarebbe la “Rei” di turno, è praticamente l’opposto di lei. E’ normale che RahXephon sia stato scambiato per un clone, ci mancherebbe: ma le cose vanno verificate di persona, e chiunque abbia snobbato questa serie solo perchè somiglia ad Evangelion si è perso un bellissimo anime. Poi nel mondo degli anime e dei manga tutti copiano tutti da sempre ma nessuno ci vede niente di male, vengono considerati anzi come omaggi alle opere ispiratrici… See ya!

          • Axel Shut on 11 Settembre 2019 at 6:15 pm said:

            madonna Aquarion, quella è proprio lammerda tipo quella che girava René Ferretti
            RahXephon invece, pur non negando le somiglianze eccessive, riesce a essere comunque un bell’anime

          • ma sì raga, no disrespect per rahxephon, sappiamo bene la differenza tra “plagio spudorato” e “premesse simili sulla carta” e sapete bene che in un contesto serio mai ci verrebbe in mente di giudicare una anime senza nemmeno averlo visto
            ma cioè, ci avete sentito parlare di evangelion, avete sentito come lo prendiamo per il culo, figuriamoci se non prendiamo un po’ in giro anche rahxephon XD

  • Lilith Asuka Nagisa on 7 Settembre 2019 at 6:45 pm said:

    Reply

    Toji io lo vedo come il personaggio che di fatto non c’entra niente con quello che sta succedendo, e che viene coinvolto suo malgrado: per contribuire all’evoluzione del personaggio di Shinji certamente, ma forse anche per sottolineare quanto gli adulti in Evangelion (Gendo, nello specifico) considerino i Children come pedine, disposti a tutto per raggiungere i propri scopi. Tanto più che, al contrario dei “raccomandati” Shinji, Rei e Asuka (e Kaworu), Toji come Children non ha un suo perchè, o comunque non ci viene detto. Anche a me sarebbe piaciuto sapere cosa abbia sentito e provato durante l’invasione dell’Angelo. Quando si risveglia in ospedale non sembra particolarmente scosso, quindi i casi sono due: o ha perso i sensi fin da subito, oppure non ricorda nulla per via del coma (o del trauma cranico?). Questo non fa altro che sottolineare il fatto che lui sia diventato un Children “per caso”.

    • d’altra parte anche Shinji, quando si risveglia dopo essere stato assorbito dall’angelo nell’ep 16 non dà l’idea di essere particolarmente scosso… secondo me entrambi o non ricordano, oppure hanno rimosso

  • Lorenzo Peyrani on 8 Settembre 2019 at 3:49 pm said:

    Reply

    EDIT – riposto il commento precedente con alcune correzioni: rileggendolo mi sono reso conto di aver scritto in maniera involontariamente oscura.

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    Bravi, forse il podcast migliore finora, molto succoso.
    Ascoltandovi ho realizzato (l’avete detto voi stessi tra le righe, ma vorrei esplicitarlo) che il motivo per cui si pensa, e su questo credo siamo tutti d’accordo, che gli angeli si trasmettono le esperienze fatte e nello specifico tentano l’acquisizione del frutto della conoscenza, è perché proprio nell’episodio 17 ciò viene implicato strutturalmente. Voi dite: perché la Seele chiede a Misato se ci siano stati tentativi di comunicazione da parte dell’angelo? Non è assurdo pensare che ne possa saper qualcosa? Io rispondo: gli autori volevano farci fare il parallelo (anche inconscio) con la “sintesi dell’elemento s^2”, cioè l’acquisizione del frutto della vita da parte degli umani, di cui si parla subito dopo; probabilmente hanno inserito la scena dell’interrogatorio esclusivamente con quel fine!

    Da qui si può tentare anche di precisare il discorso. Avete giustamente collegato il comportamento dell’angelo che possiede l’unità 03 al precedente trasformismo di Iruel. L’obiettivo sono stati prima i Magi e poi l’interfaccia tra pilota ed Eva (l’entry plug). A riguardo diventa pertinente quello che Ritsuko dice a Gendo a proposito della non riproducibilità dell’animo e della riproducibilità invece della personalità. Già si è rammentato che la tecnologia dei Magi è anche parte integrante degli Eva, in quanto necessaria alla trasmissione dei dati “neurali” del pilota in forma digitale; ovvero nella comunicazione elettronicamente mediata da un organismo biologico a un altro.

    In sintesi, propongo come spunto di riflessione il fatto che, nell’evoluzione progressiva degli angeli (almeno di alcuni tra loro), si possano ritrovare degli indizi riguardo alla teoria sottostante la progettazione degli Eva. In particolare è interessante ragionare sull’apporto di Naoko al Gehirn, quale sia stata la sequenza di eventi che ha permesso/obbligato Yui a sviluppare il suo piano e, più in generale, quali siano i presupposti della cosiddetta “Biologia Metafisica”, di cui Fuyutsuki sarebbe stato un luminare già da prima del Second Impact.

    Ancora complimenti e buone cose

    • ah ma certo, senz’altro alla base della tecnologia del dummy c’è la stessa dei magi di trascrizione della personalità. è evidente anche che angeli e esseri umani stanno facendo una gara a chi si completa per primo, i primi ottenendo la conoscenza e i secondi la vita eterna. non ho capito però cosa intendi nell’ultimo punto: una correlazione tra “l’evoluzione” degl iangeli e la tecnologia degli eva? non ti seguo

      • Lorenzo Peyrani on 9 Settembre 2019 at 9:09 pm said:

        Reply

        Ciao, quello che intendevo è che i problemi successivi che gli angeli si trovano ad analizzare sono ragionevolmente gli stessi che hanno dovuto affrontare al Gehirn quando progettavano gli Eva. Quindi prima la sintesi della personalità (e i Magi), poi l’interfaccia tra sistema sintetico e organismo vivente (cioè le entry plug). Gli angeli proteiformi quali quelli degli episodi 13 e 17/18 potrebbero ricavare informazioni proprio dalle loro metamorfosi (come della cera colata in uno stampino ne rivela poi la forma), e suddette metamorfosi potrebbero essere dirette alla mimesi della tecnologia che di volta in volta risolve il nuovo problema prioritario; perciò prima si copiano i Magi (e tutti gli angeli acquisiscono quell’informazione), poi si copiano un’entry plug (e, di nuovo, tutti gli angeli acquisiscono quell’informazione). Il fatto poi che l’ultimo angelo sia “uguale” a Rei (un’altra opera importante del Gehirn, in un certo senso una tecnologia pure lei) potrebbe inserirsi in questo quadro, anche se sappiamo che Kaworu è nato nel 2000 e ciò cozza con quest’idea. Lasciamola da parte, visto che non è strutturalmente fondamentale.
        Riassumendo, gli angeli si appropriano del frutto della conoscenza ripercorrendo le mosse che il Gehirn ha dovuto fare per creare gli Eva, perché creare gli Eva è la strategia dell’uomo per appropriarsi da parte sua del frutto della vita. So di non essere stato esauriente neanche questa volta ma non voglio scrivere romanzi. Sono almeno riuscito a comunicare il succo?

        Grazie dell’attenzione, e a presto!

        • Lorenzo Peyrani on 11 Settembre 2019 at 8:33 pm said:

          Reply

          Ultimo tentativo:

          1° – Supponiamo che gli angeli si comunichino le rispettive scoperte perché si nota un’evoluzione nelle loro tattiche.
          2° – Che nell’episodio 17 l’angelo infiltri un’entry plug potrebbe quindi essere una possibilità aperta dalla precedente infiltrazione dei Magi (ep 13).
          3° – Ironicamente, l’avvicinamento al frutto della conoscenza da parte degli angeli segue lo stesso percorso che gli umani, e il Gehirn in particolare, avevano affrontato per costruire gli Eva ed avvicinarsi così alla conquista del frutto della vita.

  • Misato ha passato passivamente il messaggio della serie: “non si deve fuggire”. Misato non ha voluto dare una brutta notizia fino all’ultimo, non ha voluto affrontare il dolore di essere l’uccello del malaugurio e così facendo ha peggiorato la situazione. A pensarci non so se avvisare Shinji per tempo avrebbe migliorato qualcosa.

    Per quanto riguarda l’idea che per pilotare l’eva serva “non avere” una madre, penso derivi dal fatto che nello 01 e lo 02 ci sono le anime delle madri dei piloti…e questo porta all’inquietante idea che le madri di Ikari, Toji e Kensuke siano state già “uccise” dalla Nerv per fabbricare un nucleo che renda pilotabile l’eva. Ma questo temo resterà pura speculazione.

    Domanda: ma le pergamene del Mar Morto chi li ha scritte? La Seele come le ha ottenute?

    • Le pergamene del Mar Morto erano già scritte, sono arrivate sulla Terra assieme a Lilith, Adam e la Lancia di Longinus. Il canone della serie parla di “Prima razza ancestrale” come dei queste specie di coloni spaziali che hanno mandato sul nostro pianeta (e presumibilmente su altri) i primi due angeli, il manuale di istruzioni (le pergamene) e il freno a mano (la lancia). È una roba che però non ha una vera rilevanza per la comprensione della serie e per questo non ne teniamo granché conto.

      Sulle mamme dei piloti, che quelle di Shinji e Asuka siano sui rispettivi eva è più da considerarsi un incidente (o un caso) che una regola e un requisito per poterli pilotare. Lo 03 per esempio è stato costruito in America e a serie già inoltrata, non è plausibile che al suo interno ci sia la mamma di toji…

      Non so quanto avrebbe cambiato le cose sapere che a bordo dello 03 c’era Toji, ma è un’informazione che Shinji aveva il diritto di avere, a prescindere dalle conseguenze tenergliela nascosta è stata una gran vigliaccata.

  • Non Ho Voglia Di Pensare A Un Nome Adesso on 14 Settembre 2019 at 5:40 pm said:

    Reply

    In confronto a certa robaccia prodotta dal 2007 in poi Aquarion è quasi un capolavoro. Chi pensa che sia lammerda evidentemente non conosce VULVrave… ehm Valvrave, giusto per fare un nome e restare in ambito mecha. Date uno sguardo alle serie robotiche degli ultimi anni e perfino Aquarion vi mancherà, immensamente. XD

  • Filippo on 9 Maggio 2020 at 6:57 pm said:

    Reply

    Cari Caska, Kaw e Lift,
    vi leggo con piacere da parecchi anni ma era da un po’ che non visitavo il sito, per cui solo pochi giorni fa ho scoperto dell’esistenza del vostro podcast su NGE (che ho già ascoltato per intero: divertente e pieno di spunti, come è nel vostro stile).
    Dopo aver sentito questo episodio (in cui parlate della contrapposizione tra i personaggi maschili, votati alla conservazione dello stato, e quelli femminili, che tendono invece alla trasformazione) ho ripreso in mano “Kohèlet”, l’edizione del Libro dell’Ecclesiaste edita da Feltrinelli nel 1996 (curiosamente, l’anno in cui NGE è esploso), e ci ho trovato un collegamento interessante.
    Se già non lo conoscete, vi propongo questo passo di Erri De Luca (traduttore e curatore dell’edizione) nell’introduzione:

    «L’ebraico […] si prende il lusso di distinguere dentro la desinenza [di verbi e sostantivi] il maschile dal femminile: ha detto (lui) è “amàr”, ha detto (lei) è “amrà”.
    Questa è la ragione per cui sappiamo che tutti i comandamenti sono rivolti a un tu maschile. Non ammazzare (alla lettera: non ammazzerai) è “lo tirtzàh” (tu, uomo). Forse perché Iod, Dio, si rivolgeva a Mosè? No, non c’era niente di personale in quel decalogo tranne l’affido del compito di trasmetterlo.
    Non ho trovato una risposta definitiva a questa linea maschile delle tavole di legge. La donna non era certo esentata dall’osservanza. Ho solo una coincidenza da offrire: “zacàr” in ebraico è sia maschio che forma del verbo ricordare. “Zacàr venekevà barà otàm”: maschio e femmina (fessurata) creò essi (Genesi/In principio 1, 27).
    Che ne cavo dalla coincidenza, che non è mai inerte in Lingua sacra? Che al maschio è affidato il ricordo, spetta a lui conservare e trasmettere Torà, ripetendola alle generazioni. Iod, Dio, sapeva forse che il genere maschile era per natura miglior custode. La femmina-fessurata procrea, genera, il maschio-ricordo trattiene. Egli è ostruito per natura. La circoncisione è la cerimonia di un’apertura. In lingua giudeo-romanesca i non circoncisi erano chiamati “i chiusi”.»

    Il nesso, che di certo è casuale, risulta però ancora più affascinante se si riflette sul fatto che i personaggi maggiormente legati al proprio passato sono Gendo e Fuyutsuki, i due che meglio rappresentano, citando De Luca, il “maschio-ricordo”; e, ovviamente, se si tiene conto che parliamo di uno dei libri più importanti (e atipici) dell’Antico Testamento, che più di una suggestione ha fornito all’immaginario di Anno.

    L’Ecclesiaste, tra l’altro, è un testo biblico interamente costruito in forma di confronto dialettico tra bene e male, tra utilità e vacuità delle opere umane (“Kohèlet” è “colui/colei che parla all’assemblea”, “colui/colei che anima il discorso”): spesso, leggendolo, si ha la sensazione di assistere ad un monologo interiore di qualcuno (seduto nella carrozza di un treno?) che si tormenta sul problema dell’infelicità, sul senso ultimo delle proprie azioni e di ciò che sta dentro e fuori da sé. Una di quelle opere i cui temi sembrano non invecchiare mai, perché sono i dubbi irrisolvibili che l’essere umano si porta dentro, e che volendo si potrebbe agganciare a NGE in mille modi (conoscendovi, immagino che sareste in grado di trovarne qualche migliaio supplementare).

    Chissà cosa scriverebbe De Luca su NGE. Ciao!

    • sono una serie di spunti estremamente interessanti, non tanto su Eva in sé ma sulla dicotomia uomo/donna e come è stata elaborata nel corso della storia e nelle religioni. non conoscevo il Kohèlet ma adesso sono curiosissimo, proverò a leggerlo, grazie mille!

  • Nella scena ai distributori in cui Kaji è favoloso come sempre, c’è un dettaglio di regia molto carino. Misato lo interroga dicendo: “Tu conosci i segreti di Adam nel sottosuolo e dell’istituto Marduck”, e proprio mentre dice ‘Adam’ vengono inquadrati gli occhi di Kaji, il quale distoglie lo sguardo per un attimo, questo proprio perché conosce fin troppo bene quei segreti 😉

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