Dichiarazioni dei doppiatori su The End of Evangelion

Come più o meno tutti sapete, alla proiezione di The End of Evangelion venne distribuito nelle sale un phamplet rinominato dai fan Red Cross Book, che conteneva alcune immagini del film, informazioni e dichiarazioni dello staff tecnico e di doppiaggio. Queste ultime sono particolarmente belle da leggere perché, mentre lo staff tecnico arrivava a tagliare il traguardo con un grande senso di affaticamento (dovuto in gran parte allo stress seguito alla conclusione della serie tv, che aveva scatenato reazioni violente da parte della stampa e dei fan), i doppiatori si congedavano dai rispettivi personaggi con gratitudine e malinconia — con l’unica eccezione di Yuko Miyamura (Asuka), sulla quale sarà il caso di aprire una parentesi apposta. Abbiamo pensato di proporvele qui, tradotte, nel modo più scorrevole possibile — si sa che se c’è una lingua macchinosa è il giapponese — da noi Magi, a partire dalle traduzioni in inglese di Evangelion Otaku (che vi invitiamo comunque a visitare, casomai voleste consultare quelle di prima mano). Vi lasciamo alla lettura e corriamo a soffiarci il naso — ma non perché siamo commossi o qualcosa del genere…!

Megumi Ogata (Shinji Ikari)

 

L’ho incontrato per la prima volta in agosto, 3 anni fa.
Era vestito in modo ordinario, con la sua uniforme scolastica estiva e un taglio di capelli molto corto, pulito; sembrava il genere di ragazzo in cui ti saresti potuto imbattere ovunque…del tipo che, se aprissi la finestra in questo momento, potresti vederlo camminare sulla strada, mentre chiacchiera e ride con i suoi amici. All’inizio mi chiedevo se sarebbe stata una storia del tipo “è davvero questo il ragazzino che proteggerà il mondo?”. E’ questo, quello che ho pensato.
Shinji è un ragazzo normale — il tipo di ragazzo normale che potresti trovare ovunque. Come potrebbe reagire se fosse improvvisamente gettato in una situazione non-normale? Il suo corpo e la sua anima tremerebbero di paura?
Ho cercato di comprendere queste cose, come faccio per tutti i miei ruoli, ma poi mi sono fermata, e ho deciso che avrei semplicemente nuotato nella storia.
Avrei remato lentamente, a volte contro corrente, altre volte seguendola. Nuotare è il mio stato naturale — senza niente che mi copra.
Solo io, così come sono.
A volte ho provato odio, quando stringevo il copione.
Ed ero scioccata nel realizzare che questo odio era diretto verso una parte di me.
Dolore, come se stessi spellando delle croste dal mio cuore una dopo l’altra.
La paura di cadere a pezzi.
Rifiuto, disperazione, piacere, passione, avversione…
Era tutto così vero — era vivo.
Uno strip show che era più imbarazzante che togliermi effettivamente i vestiti di dosso.
3 anni durante i quali ho senza ombra di dubbio affrontato me stessa.
Pensavo che quando la storia sarebbe finita sarei stata in grado di vederla in modo un po’ più oggettivo, ma non ci riuscivo. Perché stava ancora continuando, perché io sono viva, perché le persone che mi piacciono sono vive. Quindi credo che, di certo, lo ripeterò più e più volte, mentre cerco di riprendere fiato da questa sorta di pace.
Sciocca ricerca — e la ricerca di un amore irresistibile.
Io amo le persone.

19 giugno 1997 — Dedicato al mio defunto padre nel giorno del suo compleanno

Kotono Mitsuishi (Misato Katsuragi)

Sono davvero felice di averla incontrata. E’ stato difficile recitare come Misato Katsuragi, anche durante la serie TV, perché è una persona che non parla facilmente dei suoi veri sentimenti. Durante le scene in cui si apriva e parlava col cuore, anch’io diventavo un po’ troppo emotiva, e subito dopo non riuscivo a ricordare che tipo di performance avessi offerto (non è una buona cosa). Le mani mi tremavano e dovevo far ricorso a tutta la mia volontà per non fare rumore accartocciando il copione che stavo tenendo in mano.
Questi momenti mi fanno capire quanto essere una doppiatrice sia limitante. Mi sono concentrata esclusivamente su Misato per così tanto — volevo conoscerla, avvicinarmi a lei –, concentravo tutti i miei cinque sensi su di lei. Sono fatta così, e per questo sono incapace di guardare Eva oggettivamente, adesso, dopo aver finito di doppiarlo. La mia prespettiva è ancora in pari con quella di Misato, ma sento che va bene così. Nell’episodio 25’ “Air” è stata una donna forte e coraggiosa. L’unica sopravvissuta del Second Impact 15 anni prima, col suo ciondolo a forma di croce in ricordo del padre. Mi chiedo se sono solo io a pensare che lei sia sopravvissuta apposta per dare quel ciondolo a Shinji…
È davvero una pesante croce da portare.
Le mie parole d’addio per Misato:
“Ben fatto, e grazie.
Ti voglio bene.”

Megumi Hayashibara (Rei Ayanami)

 

Può essere davvero rischioso scavare profondamente nella psiche di un’altra persona. Più cerchi di conoscere un’altra persona, più trovi una profondità infinita. Puoi scoprire qualcosa, e guadagnarne un po’ di piacere, ma non potrai mai diventare quell’altra persona. Non potrai mai comprendere completamente il cuore di un’altra persona. In fin dei conti, non conosci bene nemmeno te stesso.
Ma non è uno sforzo inutile o ingrato. Cercare di capire e avvicinarsi agli altri è una cosa bellissima. Credo che il “desiderio” di capire sia diverso dal solo “sentire” di voler capire. Per questo motivo, non c’è bisogno di farlo “bene”. Più instabile sei, più ti preoccupi delle altre persone, e del modo in cui ti vedono. Ma va bene, perché tu sei tu. Qualsiasi cosa tu veda, senta, ti sia consigliato, o mangi, sei libero di decidere che cosa accogliere e cosa invece espellere dal tuo corpo. Che una persona viva in modi grandiosi o cerchi semplicemente il piacere, dipende da quella persona. Anche un’intensa felicità e una tranquilla felicità dipendono da quella persona. Nel profondo del cuore ho un luogo fermo, incrollabile, indescrivibile e invisibile, nel quale affronto me stessa e riaffermo “Io voglio vivere”. Ma non significa che voglia promuovere questo stile di vita o dire che è meraviglioso. Sto solo affrontando me stessa. Sono diversa dalle altre persone, ma è per questo che a volte voglio essere o comportarmi come gli altri. Come nel Progetto per il Perfezionamento? A volte impongo anche la mia volontà sugli altri, dicendo che qualcosa dovrebbe essere in un certo modo. Sento che volerlo fare è giusto, ma in realtà non è così. Dopotutto, questa è coercizione – una compulsione. In più, è piacevole voler essere simili l’un l’altro. È davvero rassicurante stare con un’altra persona che hai imparato a conoscere bene e con la quale condividi questo sentimento. Voglio conoscere molte persone così. Infine voglio dire che ho guadagnato molte cose, da Eva.
Grazie, buona notte, e ricordate: le cose che potete vedere non sono tutto.

Yuuko Miyamura (Soryu Asuka Langley)

 

Evangelion è finalmente giunto alla sua conclusione… Congratulazioni a tutti, è stato un lavoro ben svolto. No, sul serio: grazie mille. 24 anni fa ho emesso il mio pianto di nascita a Kobe, e di sicuro né l’Ammiraglio della flotta Isoroku Yamamoto o Nostradamus avrebbero potuto prevedere che avrei partecipato al progetto chiamato Evangelion. La popolarità di Evangelion è inarrestabile, come l’attacco su Pearl Harbor. Sono sicura che ogni fan di Eva con uno spirito giapponese sentirà di dover cantare soltanto da “Off to Sea” o “Sally Forth” mentre guarderanno questa conclusione. Se è così, vorrei mandare tutti al cinema con un grande “Banzai!” di incoraggiamento. In caso non lo abbiate intuito, avevo un gran senso da Kamikaze durante il doppiaggio. Haha <3 Ben fatto, tutti quanti!

 

Nota — Rispetto alle dichiarazioni che avete letto fin’ora e a quelle che seguiranno, quella di Yuuko Miyamura potrebbe sembrare vaga e sbrigativa, magari addirittura ingrata nei confronti dell’opera che le ha dato la notorietà. In realtà il rapporto della Miyamura con Evangelion è stato parecchio conflittuale, perché le ha causato problemi anche gravi nella vita privata. Innanzi tutto il ruolo di Asuka la portò a subire episodi costanti di stalking, e la situazione peggiorò in seguito, quando fu reso pubblico (senza il suo consenso, ovviamente) un suo vecchio filmino erotico, il che rovinò la sua immagine pubblica (e le costò, almeno in parte, un divorzio).  Sembra inoltre che Anno fosse particolarmente severo con lei, nonostante gli insistenti gossip (mai confermati né smentiti) su una loro possibile relazione (clandestina, visto che Anno a quel tempo stava insieme alla figlia di Steven Seagal — e questo era il nostro nuovo settimanale, “Nerv 2000”). In un radio show registrato per promuovere l’uscita del primo film dichiarò: “Oltretutto, siccome Asuka stava finendo per perdere completamente la testa, nella serie TV, anch’io mi sono trovata in un simile stato mentale; lo stress si accumulato, e per un po’ ho sofferto di bulimia”. Ciliegina sulla torta, la sua esperienza nella serie si concluse così: lei non riusciva a fare dei gemiti di soffocamento abbastanza credibili, così la Ogata la “aiutò” strangolandola veramente, quindi oltre a rischiare di soffocare veramente la Miyamura ebbe difficoltà a dire la battuta successiva. Sapendo questo, non ci stupisce che paragoni Eva all’attacco su Pearl Harbour, a un’operazione autodistruttiva (kamikaze!), le vanno piuttosto riconosciuti la professionalità e il rispetto verso i fan e verso lo staff, che la portano a sforzarsi di simulare entusiasmo per un lavoro che le stava causando (a soli 24 anni!) un’enormità di problemi.

Yuriko Yamaguchi (Ritsuko Akagi)

 

Ritsuko scompare con le sue ultime parole: “Bugiardo”. Ma a cosa si riferiva quel “bugiardo”? Lo script di questa scena riporta solo le parole di Gendo: “Ritsuko Akagi, in realtà io…”, seguito da Ritsuko che risponde “bugiardo”. Posso immaginare molte parole che seguano quell’ “in realtà io…” ma non riesco a decidermi su nessuna in particolare. Questa è la complessità della relazione tra Gendo e Ritsuko.
Come scienziata, Ritsuko sa che di doversi considerare come una donna che ha dato ciecamente il suo amore a Gendo Ikari, e quindi anche come una donna sciocca, che ha percorso la stessa via di sua madre Naoko, che si è suicidata proprio dopo essere stata tradita da Ikari. Personalmente avrei voluto che arrivasse alla fine come una come una donna accomodante e sottomessa, che semplicemente vuole morire nel modo giusto. Invece nel film precedente è finita come una donna profondamente gelosa, piena di niente se non dell’odio verso Ikari.
Questo non mi soddisfaceva, [così] ho cercato un modo per accettare la sua fine. Questo ha reso l’interpretazione di quel “bugiardo” molto importante. Ma il momento del doppiaggio si avvicinava sempre di più…
Il regista Anno deve aver notato come mi sentivo. Quando è arrivato il momento di fare quella scena, mi ha mostrato un solo indizio nascosto, all’ultimo secondo. Con quell’unico, incredibile indizio, io, e Ritsuko Akagi, eravamo completamente sconfitte. Non serve dirlo, ma il regista Anno è incredibile. Davvero straordinario, un genio. Sono davvero grata dei due anni e mezzo in cui sono stata coinvolta in questo progetto, e vorrei cogliere l’occasione per ringraziare dal profondo del mio cuore tutto lo staff e il cast che mi ha aiutata e supportata quando ne avevo bisogno.

Fumihiko Tatsuki (Gendo Ikari)

 

Dalla serie TV al film uscito questa primavera, e adesso a questa conclusione – normalmente sarebbe stato come arrancare verso la vetta di una ripida montagna. Dentro di me, invece, i “giorni della maturazione” in questo periodo sono peggiorati contro la mia volontà, spingendomi a confermare di nuovo l’instabilità della mia anima.
Sento che più parlo di Evangelion, più sto “vivendo nel modo sbagliato”. Comunque, finché posso dar voce a quello che provo nel mio cuore, sento che il mio lavoro come “doppiatore in Eva” potrebbe non essere un mero mucchio di scene ben recitate e bloopers, ma piuttosto una serie di misteriose e celate performance. Nonostante abbia scelto di non esagerare nell’esprimere emozioni, come Gendo Ikari, ho fatto del mio meglio per spremere ogni goccia delle mie capacità attuali e non venire messo in ombra dall’incredibile dettaglio e dall’altissimo livello generale di quest’anime.
Non riesco a trovare abbastanza parole per ringraziare il regista Anno per aver fermamente vegliato su questo ruolo disperato, così come il direttore del suono e il numeroso staff, per il loro immenso supporto.

Motomu Kiyokawa (Kozo Fuyutsuki)

 

Deve essere stato appena dopo l’ultima sessione di doppiaggio che il regista Anno ci ha detto di rifarlo, dandoci istruzioni oneste e dettagliate. Così, dopo aver registrato l’intero doppiaggio, siamo tornati indietro una scena alla volta e abbiamo registrato di nuovo quasi tutte le frasi. Sono sicuro che il regista Anno abbia messo il suo cuore e la sua anima in questo lavoro. Ed è stato piuttosto difficile per noi doppiatori fornire una performance adeguata, perché paragonati ai prodotti drammatici d’oltreoceano, quelli giapponesi sono ancora a livello da scuola materna. Così, mi sono avvicinato all’ultima registrazione pervaso dal pensiero che se solo fossimo stati più capaci, saremmo stati in grado di offrire una performance degna di Anno.
Ero in metropolitana, attorno al periodo del film uscito in primavera, e ho sentito tre ragazzi della scuola media inferiore discutere di Evangelion. La discussione fondamentalmente era sul genere di “Quelle parti significavano questo e questo”, “No, non sono d’accordo” e così via. Non ci sono stati molti anime su cui la gente abbia davvero discusso, e credo che questo sia uno dei grandi pregi di Eva.
Sento che anche quando reciti sul palco, un dramma che faccia pensare e provare molte cose alle persone è un buon dramma. Ovviamente, il pubblico non immaginerà niente se il dramma ha poco contenuto. Il regista Anno ha creato così tanti momenti in Evangelion in cui lo spettatore può immaginare le cose. Credo che questa sia una gran cosa.
Poter interpretare qualcosa in vari modi significa che sono stati impiegati molti sforzi nella realizzazione dell’insieme e della storia. Quello che io ho imparato a identificare come “un vero dramma” nei miei oltre quarant’anni di esperienza come attore, il regista Anno è riuscito a padroneggiarlo in solo qualche anno.
Anche in questo film – specialmente nella seconda parte – ci sono numerosi punti che vi faranno pensare “Eh?!”. Il regista Anno deve aver fatto molti anime diversi per creare quella sensazione di “Eh?!”. Mi fa sentire, ancora una volta, che sia una persona davvero incredibile.

Hiro Yuuki (Makoto Hyuga)

Il doppiaggio della versione cinematografica è finito, e così anche il mio lavoro come doppiatore in Evangelion. Tutto quello che resta da fare, adesso, è vedere il prodotto finito. Ripenso al primo episodio della serie TV con grande passione.
Sembra che noi attori siamo destinati ad avvicinarci ad ogni lavoro con grande indifferenza. Appena un lavoro finisce, subito dobbiamo pensare a un altro. Invece, sono stato coinvolto in Evangelion per un lungo periodo, dalla serie TV ai due film, anche se tra le due cose c’è stato un breve intervallo. Questo mi ha portato a sviluppare un attaccamento più profondo col mio personaggio. La dichiarazione d’amore di Makoto per il suo superiore… Quella scena lascia una forte impressione. Dentro di me ho rimuginato su tutte le cose che deve aver pensato e provato…credo che siccome il mio coinvolgimento è stato così lungo, sono riuscito a esplorare liberamente il mio cuore. Personalmente ho guadagnato molto dall’esperienza, anche se non sono sicuro che questo trapeli dalla mia recitazione.

 

Takehito Koyasu (Shigeru Aoba)

Cos’è “normale”?
Cos’è “anormale”?
Dov’è il confine tra “normale” e “anormale”?
Queste sono alcune delle cose che ho pensato.
Ho sentito che il mondo determina quello che è buono e quello che è cattivo, “normale” e “anormale”, in base al pensiero comune.
È giusto che sia così?
Se facciamo le cose in modo anche solo leggermente diverso dagli altri, siamo visti come eretici e tenuti a distanza.
Se la pensiamo in modo diverso, veniamo emarginati.
Ma in fin dei conti, tutti i progressi e le invenzioni sono sono state forse merito delle persone che hanno deviato dalla società, e che quindi non sono “normali”?
Gli standard cambiano.
Evangelion è “anormale” per l’industria degli anime.
Molta gente deve averlo pensato.
Eppure, il confine tra “normale” e “anormale” nell’industria degli anime sta attualmente cambiando.
Immaginazione fertile e un modo di pensare un po’ “anormale”.
E’ questo il tipo di persone che cambierà il mondo.
Gli “standard” dell’industria degli anime stanno cambiando.
Sono felice di aver potuto recitare almeno un piccolo ruolo in questa storia.
Mi sarebbe piaciuto averne uno maggiore.
Questi potrebbero essere i miei veri sentimenti.
Potrei essere “normale”.

Miki Nagasawa (Maya Ibuki)

E’ stato un lavoro che mi ha fatto male al cuore, un lavoro che mi ha fatto desiderare di vederne la continuazione così tanto da far male, un lavoro a cui sono felice di essere associata, e un lavoro che non dimenticherò mai.

Akira Ishida (Kaworu Nagisa)

 

Prolisso nel modo di esprimersi, le sue parole e le sue azioni erano così adulte, per uno studente delle superiori — il tipo di persona al quale è difficile sentirsi vicini. Ma la sua franchezza e la sua natura gentile, il rivolgersi con un sorriso a qualcuno che ha appena incontrato, mi fecero una buona impressione.
Partendo soltanto da questa percezione, il personaggio di Kaworu Nagisa iniziò a venire fuori col passare dei giorni. Le circostanze hanno stabilito per lui un ruolo simile a quello di una guida, per investigare nel labirinto di Evangelion e dargli nuovi significati mai detti. Essendo arrivato a qusto punto, ho cercato di mettere insieme il mio scarso acume per trovare il significato di Evangelion attraverso Kaworu Nagisa, ma nonostante le sue parole incoraggianti ci sono semplicemente troppe cose che non capisco. Ma qual è il significato di Kaworu Nagisa, che compare al fine di adempire alla sua missione di “continuare a vivere”, e poi, così rapidamente, muore, quasi come una libellula? Se non mi fossi mai fatto coinvolgere da lui non mi sarei dovuto angosciare in questo modo. Fortunatamente, però, questa volta sono stato in grado di immergermi in Evangelion attraverso Kaworu fino alla fine. È stata giusta la sua scelta? È veramente riuscito a “continuare a vivere”? Sebbene sembri spettare a Shinji rispondere a queste domande, sono davvero contento di essere stato abbastanza fortunato da vedere tutto questo con i miei occhi fino alla fine.

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Categorie Neon Genesis Evangelion, NGE: Materiali

21 commenti

  • Le prime tre sono veramente toccanti. Quella di Kotono Mitsuishi, poi, esprime un affetto enorme verso il suo personaggio.
    Ma mi ha colpita in particolar modo quella di Megumi Hayashibara; si vede che Evangelion ha avuto su di lei un effetto devastante. Come la capiamo 😀

  • SoundOnly on 26 Giugno 2013 at 1:16 pm said:

    Reply

    “Ritsuko Akagi, in realtà io…”, “Bugiardo”

    Ecco,ecco. Grazie per essere sempre così chiaro e comprensibile,Mr. Anno!

  • Colgo l’occasione per fare un applauso ai nostri di doppiatori che con evangelion hanno fatto un lavoro magistrale, in alcuni punti direi anche superiore alla produzione originale. Come dimenticare ,in the end of evangelion, il risveglio di asuka a bordo dell’evangelion 02 con il suo “Non voglio morire” (Ilaria Latini) o la voce profonda e sensuale nei monologhi di Rei (Valentina Mari) ? Quindi un grazie anche ai nostri doppiatori italiani che hanno saputo rendere quest’opera un vero capolavoro !

    • reiaya21 on 26 Giugno 2013 at 3:39 pm said:

      Reply

      mi associo ai complimenti e ringraziamenti al cast del doppiaggio italiano!riescono a trasmettere tutte le emozioni dei vari personaggi!e ogni voce è ben commisurata al proprio personaggio1
      non riuscirei a sentire rei se non doppiata dalla mari!!!!
      davvero, ottimo lavoro!
      e grazie per questa release! 😉

    • Mio Affar on 26 Giugno 2013 at 4:18 pm said:

      Reply

      E soprattutto ringraziamo di non essere madrelingua inglesi, altrimenti avremmo dovuto ascoltarci quella porcata della versione americana XD.
      No, seriamente, credo di essermi davvero appassionato al doppiaggio solo dopo quest’anime; capita quando metti persino ai personaggi minori la voce di professionisti.

    • CaskaLangley on 27 Giugno 2013 at 4:09 pm said:

      Reply

      Insomma, la Mari (che nella serie è fantastica, riesce persino a differenziare le tre Rei tra loro, oltre che le tre Rei da Yui) nell’End svacca totalmente, mi dispiace. Il problema non è neanche tanto suo, tra l’altro, quanto del direttore del doppiaggio che non le ha detto “ehm, no”. Io anche quando lo guardo in italiano cambio l’audio, quando parla Rei XD” almeno nella mia parte preferita, ossia quando strappa il braccio a Gendo.

      • reiaya21 on 27 Giugno 2013 at 9:14 pm said:

        Reply

        si, hai ragione Caska!nell’End non sembra lei…ci sono parti in cui non sembra nemmeno lei…soprattutto nel discorso finale in cui l’eva 01 fluttua verso l’infinito nell’universo…li non sembra proprio lei!…anche nel rebuild non ha la stessa voce fantastica della serie!…peccato!

        • CaskaLangley on 1 Luglio 2013 at 11:36 am said:

          Reply

          beh, in quella parte nello specifico è Yui, non Rei XD però sì, il discorso non cambia, non prende nessuna delle due.

  • Bluefox on 26 Giugno 2013 at 6:51 pm said:

    Reply

    Ma il doppiatore di Kaji invece non ha rilasciato proprio niente?

    (si lo so che non è presente in The End, però chiedo giusto per curiosità)

    PS: la dichiarazione del doppiatore di Aoba mi ha profondamente stupito, molto profonda.

  • Darayava on 26 Giugno 2013 at 6:56 pm said:

    Reply

    Quoto Arianna, Kenny e Reiaya21.
    Davvero molto aderente al personaggio e allo spirito dell’opera la Ayashibara.
    Mi accodo ai complimenti del doppiaggio italiano. Sentire la voce di Valentina Mari mi fa sciogliere come un gelato d’estate 🙂

  • L’intensità con cui i doppiatori sono rimasti coinvolti (anche quelli dei personaggi meno “presenti”, come Aoba) è testimonianza dell’immensità dell’opera. Evangelion è veramente immenso.

  • Darayava on 27 Giugno 2013 at 9:00 pm said:

    Reply

    Caska hai perfettamente ragione. Anche nel Rebuild (quantomeno nel 1.0) la Mari e’ chiaramente sottotono. Dispiace dirlo ma non e’ ai livelli eccelsi della serie. Forse erano stretti coi tempi o magari si era rotta di rifare ancora quella parte!

  • Stefano Piroddi on 8 Luglio 2013 at 4:34 pm said:

    Reply

    Gran bell’articolo. Vi seguo da poco, ma questo blog è veramente ben fatto, complimenti.
    Anche per me EVA è stato un pilastro fondamentale della mia adolescenza e, in parte, della mia crescita. Volevo solo segnalare una ricorrenza che non avevo mai notato e che mi è balzata negli occhi durante un re-watching generale che sto facendo nelle ultime settimane: episodio 22 (dont be), minuto numero 08, esattamente: Asuka nuda sta per entrare dentro la vasca per un bel bagno caldo. “Kimochi warui”, dice. “Its disgusting to bathe in the same tub used by Shinji and Misato”. My first take è che in qualche modo questi due Kimochi warui siano sottilmente collegati, ricordiamoci che nell’End, volendo forzarla, Asuka è costretta a fare il bagno in un mare di soup-of-life-lcl in cui sono disciolte le anime individuali dell’intera umanità. Quindi la mia teoria è che il “Kimochi warui” sia principalmente riferito alla sensazione di essere strangolata da Shinji, ma sottilmente possa anche riferirsi alla forzata esperienza della totalità delle esperienze individuali (e forse di Shinji in primis) durante l’Instrumentality.
    Che ne pensate? Può starci o la trovate troppo forzata come cosa? Continuerò a seguirvi. Keep up the good work.

  • mancio01 on 11 Luglio 2013 at 6:34 am said:

    Reply

    Non avrei mai pensato di leggere certe relazioni tra doppiatori e personaggi. Ma sinceramente penso sia dipeso da Anno e dal tipo di doppiaggio che ha preteso, incluso il piccolissimo fatto che EVA è diventato sostanzialemente una leggenda tra gli anime.

    Massima stima *si inchina con reverenza*

  • una cosa che i lascia perplessa è il fatto che a furia di doppiare un personaggio si finisca per diventrane simili, come per asuka.
    l’unica cosa che mi ha fatto scendere la lacrima è stato il “ti voglio bene” riferito a misato :’)

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