Hot Stuff: Thirty Saver Street 2D Shooting

Disclaimer

Ce l’avete chiesto voi. Non con le parole, ok, ma era tra le righe, ed era evidente. La vostra (apparente) ignoranza in merito non ci ha lasciato scelta che dedicare una rubrica alla più grande produzione collaterale a Evangelion dopo i modellini di Rei in posa spastica: il porno. Noi vi mettiamo a disposizione la nostra conoscenza dell’argomento, vi parliamo di cosa c’è in giro, cosa va di moda, cosa fa schifo e cosa è veramente degno di nota, tutto esclusivamente per fini scientifici e di studio, sia chiaro. E voi potete fare come quelli che entrano nel sexy shop e dicono “ma come, non è la panetteria? oh beh, già che sono qua do un’occhiata in giro”. Fico, no?
Perciò, da qui in poi si va un po’ sull’esplicito. Non pubblicheremo materiale di vietato ai minori (così non saremo neanche costretti a vietare la pagina ai minori, siamo o non siamo dei draghi?) o che non sia Not Safe For Work, ma l’argomento è quello che è e intendiamo trattarlo in modo chiaro e senza giri di parole: se pensate che la cosa possa darvi fastidio o offendervi, se siete tra quelli che ritengono che la pornografia sia una roba brutta o degradante (avete torto ma) potete passare al prossimo articolo e siamo amici come prima.

Per tutti gli altri, il viaggio d’istruzione nel meraviglioso mondo dell’hentai continua, dopo una parentesi dedicata ad autori minori ma non per questo meno divertenti, si torna al monografico con un circolo che si distingue per l’estrema prolificità e un chiodo fisso particolarissimo: siamo lieti di presentarvi i maestri dei nodi di Thirty Saver Street 2D Shooting — e sì, è veramente così che hanno deciso di firmarsi.

Thirty Saver Street 2D Shooting

Dietro al nome più musicale e facile da ricordare che sia mai capitato sul mio hard disk, si nasconde un affollato circolo di doujinka (menzioniamo almeno i due membri più industriosi: Maki Hideto e Sawara Kazumitsu) attivo dalla seconda metà degli anni 90 e specializzato in due titoli emblematici di quel periodo, Evangelion, naturalmente, e Sailor Moon. Lo stile di disegno, diversissimo dalle serie che parodizza, è un personale mix, dal gusto inconfondibilmente nineties, di shojo e super deformed: occhi enormi, capigliature vaporose, ragazze formose e rotondette. La preferenza va a storie lunghe che si sviluppano in più volumetti, caratterizzate dalla continuity serrata e dal rispetto che nasce dall’ottima conoscenza della serie originale (il lavoro più corposo, Silent Saturn, è un’epopea che si posiziona a metà della terza serie di Sailor Moon, coinvolge l’intero cast e propone una conclusione alternativa alla storia, il tutto, ovviamente, in chiave porno), mentre il fetish d’elezione, come avrete indovinato dall’immagine qui a fianco, è il bondage.

Per alcuni è un piccante preliminare, per altri ammanettare le tipe è l’unico modo per farsele, Thirty Saver è della scuola per cui l’atto di legare/essere legati coincide con l’atto sessuale — che trova le sue radici, per quanto riguarda la cultura giapponese, nella tradizione del kinbaku-bi (letteralmente “la bellezza della legatura stretta” — wow ok mi avete convinto) o dello shibari (più diffuso ma meno corretto, significa semplicemente “legare”).

Fin qui nulla di strano, in linea di massima più una cosa è difficile da fare nella vita reale più è inflazionata negli hentai, per cui appendere le ragazze al soffitto è un genere che va alla grande. Ma se il bondage tende ad essere, nel porno, l’anticamera di cose turpi come sesso estremo, violento e non consensuale con un numero improbabile di persone, cose, città, animali e mostri tentacolari, ciò che contraddistingue questo circolo è che nelle sue doujin regnano indisturbati il calore umano e le buone maniere: i personaggi sono consenzienti, la componente romantica è sempre presente e ogni nodo è fatto all’insegna dell’amore e del rispetto per il proprio partner. Non è comunque uno show per famiglie, ma per quanto forti i contenuti, la “storia” è sempre stemperata dall’immancabile happy end e un umorismo autoironico e demenziale.

 Il lavoro più emblematico, per quanto riguarda la produzione su Evangelion, è la serie intitolata Second Hobaku Project, quattro volumetti usciti tra il 2004 e il 2005 ambientati in un futuro alternativo al finale della serie (curiosamente simile a quello descritto in Evangelion: Anima, la light novel licenziata da Gainax che uscirà solo 3 anni dopo!) con protagoniste Asuka e, in un ruolo minore, Rei. Buona parte della prima storia è spesa — e qui si vede che al lavoro ci sono dei dannati professionisti — a introdurre il background e i personaggi: le battaglie con gli ultimi Angeli sono state molto meno drammatiche rispetto al canone (Toji è in ottima salute, Asuka e Rei non hanno subito attacchi mentali, Kaworu è ancora vivo e lotta al fianco della Nerv), Kaji è sopravvissuto e grazie al suo contributo è stato possibile prevedere e respingere l’attacco delle Nazioni Unite, sbaragliate grazie all’unità 02 (geniale la tavola in cui Asuka distrugge carrarmati mentre Shinji è perso in un monologo interiore stile episodi 25/26). Passano i mesi, la Seele è ormai sconfitta, la Nerv smantellata e ora Asuka vive felicemente… assieme a un personaggio mai visto prima! Un operatore della Nerv senza volto e senza nome (evidente parodia dei Mister Nessuno, i partner maschili mai inquadrati in faccia negli hentai più svogliati) e per questo chiamato semplicemente col suo grado militare di Sottotenente.

Il Sottotenente è il classico ragazzo gentile e perbene, per questo Asuka rimane scioccata quando scopre che è segretamente un appassionato di bondage: per compiacerlo in camera da letto accetta di farsi legare e — sorpresa sorpresa — scopre che le piace un sacco! Nel frattempo, Rei vorrebbe dichiarare i suoi sentimenti a Shinji, ma un minuscolo particolare la ostacola: Shinji sta con Kaworu (giuro!); la ragazza chiede consiglio ad Asuka, che prima cerca di consolarla dicendole una cosa tipo “tanto i maschi non possono sposarsi tra di loro” e poi decide di insegnarle come sedurre un uomo, salvo ricordarsi che l’unica cosa che fanno lei e il Sottotenente è il bondage, e così finisce per legare Rei come un salame. Non ci crederete mai: anche Rei scopre che le piace!

Il Sottotenente, casomai vi steste chiedendo che faccia (non) ha.

I volumi successivi seguono Asuka e il Sottotenente esplorare vari scenari/cliché degli hentai fino all’immancabile sesso all’aperto nel parco di notte, che però trovano già pieno di altre coppiette che hanno avuto la loro stessa idea, tra cui Yukino e Arima e Tsubasa e Kazuma di Le situazioni di Lui & Lei! Altre storyline degne di nota sono quella in cui, grazie a un viaggio crossdimensionale, la Asuka della doujin mette in guardia l’universo originale di Evangelion dalle brutture che si verificheranno nell’ultima parte della serie, un fumettino demenzuale in cui Shinji viene allenato dagli eroi degli shounen manga degli anni 70 per diventare un vero uomo o, la mia cosa preferita, una citazione lampantissima a Re-Take in cui Asuka crede che rei si sia impiccata (in realtà sta, ovviamente, solo provando un po’ di normalissimo auto-bondage).

[Una tavola Re-Take (sinistra) e una di Sekond Hobaku Project (destra)] Hai capito che la tua doujin ha svoltato quando le altre doujin ti fanno la parodia!

Di Second Hobaku Project esiste un seguito, Second Space Project (noto anche con il titolo giapponese, Second Uchuu Keikaku), più longevo (10 volumi usciti tra il 2006 e oggi, e tutt’ora in prosecuzione) ma meno ispirato, se volete il mio parere, impallatosi su un canovaccio sempre uguale e molto meno audace dal punto di vista della trama. Parte benissimo, in realtà, con la Nerv a bordo di un’astronave tipo Corazzata Spaziale Yamato che va in missione sulla luna per recuperare la Lancia di Longinus e si ritrova a dover affrontare un Eva Series fusosi con un redivivo quindicesimo Angelo (quello sconfitto appunto con la Lancia nello spazio), in grado perciò di lanciare attacchi psichici contro Asuka e Rei. Avete già capito dove andrà a parare: le due ragazze vengono trasportate in una dimensione onirica in cui un esercito di Eva Series sorprendentemente esperti in fatto di nodi le lega e abusa di loro; purtroppo da qui in poi la storia si trasforma in una gangbang piuttosto monotona che prosegue invariata da 5 numeri. Cosa ben peggiore, il Sottotenente, al quale ormai ci eravamo affezionati e stava rapidamente scalando le classifiche dei nostri personaggi preferiti di sempre, viene relegato a un ruolo marginalissimo.

Non ha da temere chi invece volesse restare sul canon, perché Thirty Saver non è rimasto insensibile al fascino del Rebuild: oltre ad alcuni albi autoconclusivi, c’è la serie Second Soushingeki (in corso dal 2010, con due volumetti usciti finora), che si apre con la scena cult di 2.0 in cui Asuka Shikinami si infila nel futon di Shinji e… Beh, prende la solita direzione hardcore quando lei gli chiede, indovinate un po’, di essere legata.
Il meglio arriva con l’ingresso in scena Mari, che si paracaduta (letteralmente) come da tradizione in camera di Shinji e si butta nella mischia, non prima di aver invitato anche Rei e aver fatto indossare l’immancabile test suit ad Asuka. È interessante notare il diverso approccio al personaggio di Mari a seconda che gli autori in questione si siano avvicinati da poco a Eva o ci lavorino da molto tempo: i primi ci si sono buttati a pesce affibiandole questo ruolo di insaziabile ninfomane che arriva, prende, forma le coppie, fa e disfa; i secondi, affezionati agli schemi e ai personaggi classici, sono più propensi a usarla da sola o lasciarla in un angolo: qui, per esempio, basta chiudere bene le finestre per liberarsene.

È bene precisare (non vorrei essere frainteso o, peggio, ricevere chiamate dai vostri genitori) che quello di Thirty Saver è un erotismo molto esplicito e molto forte con una o due scelte che potrebbe mettere a disagio il lettore casuale, ma l’inventiva di questo circolo di figli di puttana, la follia, il senso dell’umorismo e l’amore per la serie (e per Asuka — per quanto ne offrano un ritratto piuttosto out of character) ripagano anche per quei momenti che ti fanno dire ok magari anche meno.

Scena cult: Kaworu e Shinji stanno insieme. Rei rosica.

Scena cult: Kaworu e Shinji stanno insieme. Rei rosica.

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Categorie Hot Stuff, Leggerezze

4 commenti

  • Il porno di Evangelion mi stupisce sempre di più. Non avrei mai pensato che negli hentai si possa parlare di trama, per quanto di background xD Negli hentai su altri manga/anime al limite si arriva ad un “restano soli per qualche motivo”, qua addirittura “la Nerv a bordo di un’astronave tipo Corazzata Spaziale Yamato che va in missione sulla luna (probabilmente per recuperare la Lancia di Longinus) e si ritrova a dover affrontare un Eva Series fusosi con un redivivo quindicesimo Angelo (quello sconfitto appunto con la Lancia nello spazio), in grado perciò di lanciare attacchi psichici contro Asuka e Rei.”.

    Il cameo dei personaggi di “Le Situazioni di Lui & Lei” è spettacolare, da’ un sapore anni ’90 al tutto.

    E Kaworu e Shinji che stanno insieme, in un hentai, anche se solo come risvolto comico! E la faccia di Rei xD xD

    Ora per colpa vostra mi sono affezionata pure io al sottotenente. Poverino, maltrattato dai suoi stessi creatori ;_; (non credono più nella forza del suo anonimato!)

  • Io però amo Mari demiurgo del porno! Quando ancora non la sopportavo, l’unica cosa che mi aiutava a tollerare la sua presenza era il fatto che nelle doujinshi le avessero appioppato questa personalità assurda di ninfomane insaziabile capace di trasformare i suoi aggressori in vittime X’DDD
    E poi di solito spinge sempre Asuka verso Shinji, quindi è pure utile (a differenza che nei film)! u_u

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